La notizia è di quelle da far sensazione: ben ventitre miliardi di lattine sarebbero fuori legge Lo ha stabilito il tribunale amministrativo del Lazio in accoglimento di un ricorso presentato dal Codacons, l’associazione dei consumatori che aveva denunciato la non igienicità dello «stay on tab», usato per birra, aranciata e Coca Cola. Avviene questo: una volta strappato l’anello, la linguetta entra nel contenitore e si immerge nella bevanda riversandovi tutti i germi presenti sulla sua superficie. Così stando le cose, veniamo in sostanza informati che finora ci hanno avvelenato con queste confezioni e se continuerà così la nostra salute è fortemente a rischio.
Dinanzi a uno scenario del genere, con la prospettiva di intossicazioni collettive della massa dei consumatori utenti, ci si aspetterebbe l’adozione di misure adeguate e soprattutto tempestive. Invece apprendiamo che il ministero della sanità avrà sessanta giorni a disposizione per imporre alle ditte produttrici il cambiamento del congegno e l’inserimento tra le scritte di una dicitura che avverta di pulire accuratamente la linguetta. Qui proprio non riusciamo a capire: o non è vero niente e si tratta di una delle tante montature, per cui si può fare tutto il chiasso che si vuole ma pur sempre per niente; oppure il pericolo è reale e dunque non adottare nell’immediato delle misure di urgenza è precisamente un comportamento da incoscienti. Certo, non il solo e non l’ultimo; ma pur sempre una dimostrazione di leggerezza.
Lillo S. Bruccoleri
Dal Rugantino di martedì 2 febbraio 1999
Nella foto: l’organo di giustizia amministrativa laziale