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Passeggeri in entrata nella nuova linea metropolitana della grande mela

Nuova sezione della metropolitana a New York: collega meglio l’Upper East Side che prima dell’inizio di quest’anno era servita soltanto dalla Lexington Avenue. Questo tratto costituisce una estensione della linea Q ed è lungo quasi due chilometri e mezzo. Tre sono le fermate: alle strade settantaduesima, ottantaseiesima e novantaseiesima. L’opera appena entrata in funzione è costata quasi quattro miliardi e mezzo di dollari, 4,4 per l’esattezza, e viene considerata la più ambiziosa degli ultimi cinquanta anni.

Gli appetiti non si fermano qui: è prevista una seconda fase del progetto per arrivare fino alla centoventicinquesima strada a East Harlem. Qui bisognerà aspettare parecchi anni, considerato il notevole importo della spesa, che viene calcolata nell’ordine dei sei miliardi di dollari.

Nel primo giorno, nonostantealcuni problemi tecnici,i visitatori hannomostrato di gradire leopere d’arte disegnate sui muri delle tre stazioni e realizzate da Chuck Close, Sarah Sze, Vik Muniz e Jean Shin.

Notizie come queste colpiscono non solo per l’imponenza delle opere, ma soprattutto per l’impegno finanziario che risalta con maggiore evidenza se confrontato con le somme valutate per l’assestamento di bilancio in paesi come il nostro, sempre costretto a rincorrere i parametri stabiliti a Bruxelles e ad affrontare dei sacrifici che in definitiva vanno a gravare sulla comunità nazionale e sulle spalle dei contribuenti, ai quali si dovrebbero chiedere contributi che si ripercuotono sulle reali disponibilità delle famiglie. Questo tratto della metropolitana parte da lontano e precisamente dal 1929, l’anno della grande depressione che bloccò i sogni di gloria fin allora coltivati. Ci sono voluti ottantotto anni prima di raggiungere un traguardo orgogliosamente enfatizzato dal presidente della Mta Thomas F. Prendergast.

Ecco uno stralcio del suo comunicato ufficiale:
«Credo che troverete l’aspetto della nuova metropolitana davvero esaltante, un ambiente molto diverso da quello che siete abituati a vedere nella subway di New York City, e penso che sarete felici del risultato finale».
La linea è stata aperta a mezzogiorno anziché alle 6,04, quando è partita la prima corsa pubblica. Naturalmente si è ironizzato sull’esordio con sei ore di ritardo, ma c’è da sorridere
se appena si tenta un confronto con i tempi di aggiornamento dei nuovi tratti, per esempio, della metropolitana di Roma.

N°115 mercoledì 4 gennaio 2017