Tullio De Mauro è morto

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Tullio De Mauro. Il grande linguista ha sempre rivolto lo sguardo attento verso la società seguendone gli sviluppi in tutti i suoi aspetti. Da ministro della pubblica istruzione ha potuto verificare a fondo lo stato della scuola

La lezione oltre la vita
di Lillo S. Bruccoleri.

La stagione dell’esistenza è segnata in un arco temporale che non si può definire e che conosce molte variabili. Ma quello che si è costruito rimane come patrimonio collettivo e sopravvivendo alla caducità individuale resiste attraverso le generazioni e assurge a valore autonomo. La lezione di un maestro mantiene intatta la sua attualità e continua a istruire sol che si voglia attingere alle testimonianze scritte che ne sono state lasciate. Di queste ne ha prodotte tante Tullio De Mauro, che ha indagato e spiegato l’evoluzione dei linguaggi calandosi nella realtà del vivere quotidiano così come in quella del progressivo formarsi delle espressioni comunicative e delle connesse regole sintattiche.

Si deve a De Mauro, tra l’altro, la valorizzazione dei dialetti locali che per tre secoli e passa si manifestarono nella esperienza italiana come lingue vive e vere delle società preunitarie. Ormai la nostra lingua è ufficialmente consacrata in quella nazionale, che però negli ultimi tempi si è ampiamente anglicizzata.

A parte questi rilievi, merita di essere ricordata la denuncia dello stato penoso della istruzione della popolazione adulta, che stenta non solo a scrivere ma anche a comprendere quello che legge. Il maestro ci ha avvertiti: spetta a chi deve preparare la buona scuola fare tesoro del suo insegnamento.

N°117 venerdì 6 gennaio 2017