Una serie di scaramucce tra le forze russe e quelle americane che presidiano la Siria nordorientale induce gli Stati Uniti a intensificare la loro presenza dispiegando nell’area sei veicoli da combattimento Bradley e un centinaio di soldati. Secondo il capitano della marina Bill Urban si intende in questo modo garantire la sicurezza e la protezione dei militari della coalizione; un comunicato della stessa provenienza dagli Usa è più esplicito: i rinforzi sono un chiaro segnale a Mosca per aderire al processo di disimpegno reciproco evitando azioni pericolose e provocatorie. Intanto in Bielorussia le donne riprendono la marcia contro Alexandr Lukashenko scandendo slogan inneggianti alla libertà dei giornalisti e reclamando la liberazione della leader di opposizione Maria Kolesnikova. In tutta risposta i poliziotti intervengono trascinando alcune manifestanti sulle camionette e il governo diffida l’Unione europea dall’interferire negli affari interni a favore di Svetlana Tikhanovskaya.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: carri armati in Siria