Anche se l’attenzione prevalente è rivolta altrove, non si fermano i venti di guerra. Il presidente afgano Ashraf Ghani ordina la ripresa dell’offensiva contro i talebani in conseguenza dei cruenti attacchi sferrati da vari gruppi ribelli. A Kabul è stato preso di mira un ospedale e in particolare il reparto di maternità; Shaharzad Akbar, che guida la commissione indipendente per i diritti umani, si è commossa pensando che i primi suoni uditi dai neonati sono stati quelli delle raffiche di mitra. Non pervengono rivendicazioni in senso attivo: al contrario proprio i talebani fanno sapere di essere estranei a queste vicende pur avendo dovuto scontare l’isolamento dagli Usa con i quali a marzo avevano firmato un accordo per il ritiro definitivo delle loro truppe. Il dipartimento di stato americano ha autorizzato l’ammodernamento della flotta di elicotteri gestita dall’aeronautica dell’Egitto in un momento in cui persistono seri problemi di sicurezza al confine tra questo paese e la Libia.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Shaharzad Akbar