Nella seduta del 23 marzo 1900 il deputato Gabriele D’Annunzio compie il gesto clamoroso di spostarsi dalla destra alla sinistra, impegnata nell’ostruzionismo contro le leggi reazionarie di Luigi Pelloux: di là i morti, vado verso la vita. A Westminster il conservatore Philip Lee passa ai liberaldemocratici e Johnson perde la maggioranza assoluta. La caduta dell’esecutivo non è automatica, così come per la costituzione italiana il voto contrario su una proposta del governo non importa l’obbligo di dimissioni; ma il fatto oggettivo di non poter contare sul consenso della metà più uno dei componenti di un ramo del parlamento è motivo sufficiente per indurre al ritiro. La questione della Brexit viene ribaltata e si apre uno scenario favorevole a un accordo con l’Unione europea. Tutt’altra situazione in casa nostra, dove la conferma dell’intesa giallorossa sfiora l’80 per cento nelle preferenze su Rousseau e spiana la strada a Conte per il cui giuramento è questione di giorni se non di ore.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Gabriele D’Annunzio