Sul colle Quirinale

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All’indomani dell’insediamento di un governo giovane e rosa in Finlandia, cade da noi un vecchio tabù: una donna sale alla presidenza della corte costituzionale, la quinta carica dello stato, dopo che la seconda a palazzo Madama era andata a un’altra donna: mai successo nel corso di diciassette legislature. La strada è spianata: prima Maria Elisabetta Alberti Casellati, adesso Marta Cartabia; resterà in carica per soli nove mesi, ma non importa ed è lei stessa a sottolineare l’evento: si è rotto un vetro di cristallo, ho l’onore di essere un’apripista; la neopresidente finlandese ha detto che età e sesso non contano più, in Italia ancora per un po’ contano, spero presto di poter dire che non contano più. Alla camera dei deputati si registrano due precedenti e altrettanti record nella storia dell’età repubblicana: Nilde Jotti per la maggiore permanenza nella carica e Irene Pivetti per la più giovane età. Restano palazzo Chigi e il Quirinale, ma l’attesa potrebbe non essere troppo lunga.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Marta Cartabia