Gli effetti della diffusione dei file rubati da Wikileaks continuano a farsi sentire. In una conversazione intercorsa tra il ceo della Goldman Sachs e Hillary Clinton, lei racconta che nel 2010, quando era segretario di stato, fu costretta a scusarsi con i leader offesi in conseguenza dell’hackeraggio. E aggiunge di aver sentito piangere degli uomini adulti; dall’altra parte del filo sarebbe stato evocato un nome: Silvio; la pronuncia avrebbe imitato l’italiano. La politica gossip non accenna a finire in un paese tormentato da vicende personali, con reciproci scivolamenti sulla vita privata che assurgono a dignità politica dominando il confronto tra i due attuali candidati alla presidenza Usa. Donald Trump, nel ciclone per le rivelazioni sulle proprie impudiche abitudini relazionali, lancia il sospetto che la sua avversaria si fosse drogata durante l’ultimo dibattito televisivo.
N° 39 lunedì 17 ottobre 2016