Relazione dei saggi al Quirinale (12 aprile 2013)

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In attesa del referendum di autunno riportiamo il testo della relazione finale del gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali nominato dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano e composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante

PREMESSA

1. Il presidente della repubblica ha istituito il 30 marzo 2013 due gruppi di lavoro con il compito di proporre, attraverso due distinti rapporti, misure dirette ad affrontare tanto la crisi economica quanto la crisi del sistema istituzionale. Ai due gruppi di lavoro è stato assegnato il compito di misurare sulle questioni affrontate i livelli di convergenza e i punti di divergenza tra i componenti del gruppo di lavoro al fine di facilitare un ampio consenso tra le forze politiche presenti in parlamento.

2. Il gruppo sulle riforme istituzionali è composto dal senatore Mario Mauro, dal professor Valerio Onida, dal senatore Gaetano Quagliariello, dal professor Luciano Violante. Il gruppo si è riunito nelle giornate del 4, 5, 8, 9 e 11 aprile ultimo scorso e ha selezionato le questioni ritenute di maggior rilievo per il superamento della crisi del sistema istituzionale sulla base di valutazioni politiche, del giudizio dei costituzionalisti, dei lavori delle commissioni parlamentari che si sono succedute nel tempo.  Il gruppo di lavoro ha concepito se stesso come organismo non formalizzato e di breve durata, che non deve interferire né con l’attività del parlamento, né con le decisioni che spettano alle forze politiche. Si é posto perciò l’obbiettivo di formulare alcune brevi proposte programmatiche che possano divenire, con diverse modalità, terreno di condivisione tra le forze politiche. Il gruppo di lavoro ha raggiunto un elevato grado di condivisione sulle proposte raccolte nel rapporto, salvo pochi casi, specificamente segnalati, nei quali le differenti opinioni non hanno trovato un punto di mediazione.

3. L’Italia ha bisogno di riforme in grado di ravvivare la partecipazione democratica, di assicurare efficienza e stabilità al sistema politico e di rafforzare l’etica pubblica: principi e valori che costituiscono il tessuto connettivo di ogni democrazia moderna e ingredienti del suo successo nella competizione globale. Le proposte contenute nel rapporto possono concorrere a migliorare il funzionamento della nostra democrazia contribuendo ad attivare i processi di crescita economica e sviluppo sociale.

4. Il rapporto è suddiviso in sei capitoli: 1) diritti dei cittadini e partecipazione democratica; 2) del metodo per le riforme costituzionali; 3) parlamento e governo; 4) rapporto stato-regioni; 5) amministrazione della giustizia; 6) regole per l’attività politica e per il suo finanziamento.

5. Il rapporto è proposto nella piena consapevolezza dei limiti di mandato, di tempo e di ruolo dei suoi presentatori; pertanto non ha alcuna ambizione di esaustività.