I socialisti democratici tedeschi hanno un nuovo leader: sfiorando il novanta per cento dei consensi l’ex ministro delle finanze del NordrenoWestfalia, Norbert Walter-Borjans, batte il vice cancelliere Olaf Scholz. Nel congresso di partito a Berlino si annuncia una svolta che prelude alla fine della grossa coalizione nella prossima legislatura; lo stesso Borjans convince la platea che lo applaude: se vogliamo rispettare davvero lo spirito di Willy Brandt facciamo un passo a sinistra come si deve. Con toni più cauti si esprime Martin Schultz, che aveva lasciato la presidenza del parlamento europeo per dedicarsi senza troppo successo alla politica interna; prende le distanze dalle posizioni radicali dell’inglese Jeremy Corbyn, ma vuole chiudere nel continente la stagione dell’austerità. Nel corso della celebrazione a Strasburgo dei venti anni della moneta unica, Jean-Claude Juncker ancora alla guida della commissione aveva fatto autocritica per il passato parlando di austerità avventata.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Norbert Walter-Borjans