Mezzo secolo fa

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Cade oggi il cinquantenario delle prime elezioni per le regioni a statuto ordinario, istituite dopo un travagliato percorso parlamentare in attuazione di una datata previsione costituzionale. Nelle battute iniziali i consigli si riunivano nelle sedi di quelli provinciali e a Roma, dopo l’ospitalità divenuta presto ingombrante a palazzo Valentini, nell’aula Giulio Cesare in Campidoglio, la stessa in cui nel secolo precedente s’erano udite le voci di Garibaldi e Mazzini a chiusura della gloriosa esperienza repubblicana. Proprio qui si tenevano le sedute per la formazione dello statuto del Lazio, quando era palpabile l’entusiasmo per la nuova stagione istituzionale, con la partecipazione di personalità di rilievo anche sul piano nazionale come i democristiani Girolamo Mechelli e Rinaldo Santini, il liberale Gino Cervi, i comunisti Maurizio Ferrara e Luigi Alberto Gigliotti, i socialisti Roberto Palleschi e Giulio Santarelli, con i rispettivi partiti ormai ridotti a un ricordo del passato.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Gino Cervi