Non sono bastate tre elezioni per dare una maggioranza al governo israeliano e un quarto tentativo appare probabile dopo l’infruttuoso decorso nella scorsa mezzanotte del termine fissato dal presidente Reuven Rivlin per trovare un accordo. Le trattative con il premier incaricato Benny Gantz non hanno condotto a una soluzione: a questo punto bisognerà cercarla nella knesset entro ventuno giorni, dopo di che sarà necessario un altro ricorso alle urne. Nel frattempo resiste ormai da undici anni nel ruolo di primo ministro il conservatore Benjamin Netanyahu, che è esposto alle accuse di corruzione, frode e abuso di ufficio, ma dispone di forti consensi nel paese. Si annuncia invece nella Corea del sud la netta vittoria di Moon Jae-in con il partito democratico, accreditato della maggioranza assoluta in parlamento, nella prima consultazione generale dopo il fenomeno pandemico affrontato a Seul con misure tempestive anche se a prezzo di pesanti sacrifici in termini di riservatezza personale.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Moon Jae-in