Del genio toscano si sa molto, forse non tutto. Tra le celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo Da Vinci si colloca la presentazione di un insolito aspetto della sua poliedrica attività, prendendo le mosse dal volume di Nicolò Giuseppe Brancato Leonardo da Vinci. Le favole, pubblicato a Civitavecchia nel 1991. Nella biblioteca vallicelliana si è proceduto alla lettura di queste favole nel corso di un incontro organizzato in collaborazione con l’accademia in Europa di studi superiori Artecom presieduta dallo stesso Brancato. L’evento, curato da Eugenia Serafini, si è svolto con la partecipazione di poeti, attori e scrittori, tra i quali Fabia Baldi, Giorgio Bruzzese, Anna Manna, Umberto Maria Milizia, Cetta Petrollo. Con Eugenia Serafini hanno letto le favole Anna Avelli, Candida Camarca, Alessandra Carnovale, Iole Chessa Olivares, Rosario Napoli, Antonella Pagano. Sono intervenuti Eliana Barberi, Diego De Nadai e Luigi Rendine.
Riportiamo un significativo passo della prefazione di Gianfrancesca Pascucci al volume di Brancato: «Il fascino sottile che sprigiona dalle favole, e che tanto coinvolge grandi e piccini, lo ritroviamo anche in queste favole di Leonardo che abbracciano sia il mondo animale che quello vegetale ed inorganico, un mondo nel quale si agita il senso travagliato del vivere, l’incontenibile slancio vitale della natura umana: un mondo che rappresenta la concezione del Nostro sull’esistenza umana».
Nella foto: Eugenia Serafini