Al grido di «libertà libertà» migliaia di persone hanno dato vita a Mosca a una manifestazione per la giornata nazionale contro la corruzione. L’oppositore e blogger russo Alexei Navalny è stato arrestato insieme con altre centotrenta persone, in esecuzione dell’avvertimento delle autorità che la protesta non sarebbe stata tollerata. Tra i più corrotti della nomenklatura è stato indicato il premier Dmitry Medvedev: la denuncia proviene dallo stesso Navalny, che era stato candidato alla presidenza in opposizione a Vladimir Putin. La popolarità dello zar continua ad essere molto alta: i sondaggi si attestano su consensi dell’ordine del 75 per cento; tuttavia questi segnali di contestazione aprono una breccia i cui sviluppi potrebbero essere valutati in futuro. La notizia, in definitiva, resta confinata nell’ambito della cronaca prima di poter assurgere a significativi dati di rilevanza politica.
N°197 lunedì 27 marzo 2017