L’attonita metropoli

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Manca un anno al ventesimo anniversario dell’undici settembre quando il disastroso attentato alle torri gemelle sconvolse non solo l’America ma il mondo intero. Sembrava l’inizio di un’apocalisse che naturalmente è stata sventata, ma non si immaginava che un fenomeno pandemico potesse sconvolgere nell’intero pianeta la vita delle comunità e degli individui. New York si risveglia in ogni caso e dopo sei mesi di fermo riapre il museo dell’evento garantendo l’accesso ai soli familiari delle vittime; ma viene rispettata l’ormai tradizionale cerimonia del suono delle campane per ognuno degli attacchi e dei fasci di luce al posto delle torri. La grande mela è lontana dagli smaglianti splendori di un tempo e si presenta ancora come un gigante addormentato che stenta a riprendersi; si salva il Central Park dove l’ambiente è perfetto e sicuro. A Washington il pentagono espone una grande bandiera nazionale, mentre Donald Trump sull’Air Force One osserva un minuto di silenzio e appare davvero commosso.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Donald e Melania Trump