La Turchia incorona il suo leader

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Ringrazio di cuore, da ministro e da papà, le autorità e la guardia costiera libica che oggi hanno salvato e riportato indietro 820 immigrati, rendendo vano il lavoro degli scafisti ed evitando interventi scorretti delle navi delle Ong: queste parole di Matteo Santini ripropongono il tema delle organizzazioni non governative e della lotta contro il discusso traffico di esseri umani. A Bruxelles si conclude la riunione informale in vista del consiglio europeo di giovedì prossimo; lasciando il palazzo Berlaymont il premier italiano twitta di essere soddisfatto avendo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Il presidente francese sollecita una posizione efficace e umana e, quanto all’Italia, dà atto della coerenza della sua strategia europea multilivello, il che naturalmente non vuol dire che ne condivida l’impostazione. Sul tema dell’accoglienza ai rifugiati l’Europa è spaccata e piuttosto che una intesa generale si profilano accordi tra singoli stati; la cancelliera Angela Merkel, alle prese con difficoltà interne che minano la sua coalizione per la minaccia di una defezione della componente bavarese, arriva all’appuntamento in condizioni di debolezza. Per quanto possa apparire paradossale, il governo italiano può contare su una propria stabilità e su una crescita di consensi, a differenza di Macron che precipita nei sondaggi. Ostenta ottimismo il premier spagnolo Pedro Sanchez che sottolinea la comune visione europea e ritiene si sia fatto un buon passo in avanti dopo un conversazione franca. Domani Macron, accompagnato dalla première dame Brigitte, si incontrerà con papa Francesco e poi con la comunità di sant’Egidio, mentre sono esclusi contatti con esponenti governativi dato il livello ecclesiale della visita. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene eletto per un nuovo mandato, avendo acquisito oltre il 50 per cento dei voti, e inneggia alla vittoria della democrazia.

Lillo S. Bruccoleri