In nome del popolo sovrano

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Si intensificano oltremanica le proteste per la sospensione dei lavori parlamentari voluta dal primo ministro Boris Johnson; a Glasgow il leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn insiste perché il popolo nell’esercizio dei suoi diritti possa esprimersi per determinare il suo futuro. Alla festa della Lega a Conselve, nel padovano, il presidente della regione veneta Luca Zaia individuava a proposito del governo un clima di preoccupazione e di sdegno; ora spiega che quando parla di rivoluzione la intende non violenta in senso gandiano: niente a che vedere con una chiamata alle armi e chi lo pensa è in malafede. Sul fronte di centrodestra si levano in Italia le voci in dissenso dalla coalizione giallorossa che stenta a trovare una intesa e ugualmente si invoca un tempestivo ricorso alle urne previo lo scioglimento anticipato delle camere. Ma questo dipende dal capo dello stato che prima vuole essere certo che manchino le condizioni per la formazione di una maggioranza stabile e duratura.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Jeremy Corbin