Vittoria annunciata per il presidente serbo Aleksandar Vucic: le elezioni politiche vedrebbero in testa il suo partito conservatore e populista, che però si chiama ufficialmente progressista; le proiezioni lo accreditano di un abbondante sessanta per cento, mentre il dieci andrebbe agli alleati di governo del partito socialista guidato dal ministro degli esteri Ivica Dacic. A completamento del podio, vicino al quattro per cento e comunque oltre la soglia di sbarramento del tre, l’alleanza patriottica che fa capo al pallanotista Alexandar Sapic divenuto sindaco di Novi Beograd. Nell’assemblea nazionale composta da duecentocinquanta deputati su una popolazione di sette milioni di abitanti, il rapporto è di uno a quasi trentamila, mentre da noi è grosso modo di uno a sessantamila e dopo il referendum potrebbe diventare di uno a centomila. Il paese balcanico è candidato all’ingresso nell’unione europea, ma tra gli altri ostacoli si frappone l’inadeguato rispetto dei diritti fondamentali.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Aleksandar Vucic