Germania e Brasile in difficoltà

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Si chiamerà Repubblica di Macedonia del nord il paese ex jugoslavo che contendeva alla Grecia il nome da questa usato per una sua regione. L’intesa tra i due stati viene siglata sul versante ellenico del lago di Presta dai ministri degli esteri Nikola Dimitrov e Nikos Kotzias alla presenza dei premier Zoran Zaev e Alexis Tsipras, del mediatore dell’Onu Matthew Nimetz, dall’alto rappresentante della Ue Federica Mogherini e del commissario europeo all’allargamento Johannes Hahn. La nave Aquarius entra nel porto di Valencia con 106 migranti sui 629 soccorsi al largo della Libia; una messa di benvenuto viene celebrata dal cardinale Antonio Canizares,  il quale sollecita soluzioni con i governi dei paesi di origine, ma anche con le politiche a livello mondiale, per evitare queste gravissime situazioni di ingiustizia. Il segretario di stato vaticano Pietro Parolin dall’isola di Barbana a Grado, nei pressi di Gorizia, sottolinea la necessità di risolvere i problemi dei paesi di provenienza quali guerre, conflitti, miseria, fame, sottosviluppo; ma ha cura di aggiungere che la soluzione deve essere comune perché non si può gettare soltanto sulle spalle di un paese il peso e la responsabilità di risolvere il fenomeno che ormai è strutturale. Matteo Renzi, ospite di Lucia Annunziata nella trasmissione televisiva «Mezz’ora in più», parla di una colossale operazione mediatica che non cambia nulla e propone di togliere i fondi europei all’Ungheria di Viktor Orban se non accoglie i migranti. Brasile e Germania sarebbero le favorite per la finale del mundial, ma partono con il piede sbagliato: nelle prime partite battuti i tedeschi dal Messico per uno a zero e costretti al pareggio i carioca dalla Svizzera che in rimonta fissa il punteggio sull’uno a uno. Concluso a Bellinzona il giro ciclistico della Svizzera con la vittoria dell’australiano Richie Porte davanti al danese Jacob Fuglsang e allo spagnolo Enric Mas.

Lillo S. Bruccoleri