Fronda repubblicana

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US Secretary of State Colin Powell answers reporters questions 13 December 2001 during a press conference to announce the State Department's anti-terrorism Internet campaign at the State Department in Washington, DC. AFP PHOTO Joyce NALTCHAYAN (Photo by JOYCE NALTCHAYAN / AFP) (Photo by JOYCE NALTCHAYAN/AFP via Getty Images)

Si voterà agli inizi di novembre, ma la campagna per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti è più aperta che mai e si infiamma in questi giorni alimentata dalle polemiche sulla questione razziale dopo la barbara uccisione dell’afroamericano George Floyd. Si conoscono per certo i due contendenti: Joe Biden per i democratici e l’uscente Donald Trump per i repubblicani. Ma proprio tra questi ultimi cresce la fronda nei confronti dell’attuale inquilino della Casa Bianca: gli negano pubblicamente il sostegno George W. Bush e Mitt Romney. Il generale Colin Powell, esponente di punta delle amministrazioni di Reagan e dei due Bush, si spinge oltre preannunciando il voto a favore del candidato democratico con roventi dichiarazioni: Trump mente in continuazione come ha sempre fatto dal giorno dell’insediamento e si è allontanato dalla costituzione. L’interessato replica a suo modo: Powell è un truffatore che ha molte responsabilità e voterà per un altro truffatore, Joe Biden l’addormentato.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Colin Powell