Sogni di splendido isolamento

2011
Il primo ministro britannico Theresa May firma la lettera di dissociazione dall’Unione europea

Alle 13,30 di oggi viene consegnata a mano la lettera con la quale la Gran Bretagna dà l’addio al continente e riprende il suo cammino solitario. Le conseguenze economiche sono minacciose e pesanti, ma al momento possono solo formularsi delle ipotesi. Si parla comunque di sessanta miliardi di euro rivendicati dai restanti ventisette paesi. Il costo del divorzio sarà salato e peseranno le ripercussioni in vari settori; sul piano politico si pongono in primo piano le relazioni con i singoli stati e con tutti i paesi terzi. La presenza britannica nelle organizzazioni internazionali, per la verità, è sempre stata dotata di un peso particolare e non può ignorarsi che il Regno Unito condivide all’Onu il potere di veto con Russia, America, Cina e Francia. L’Europa in quanto tale, nella massima assise mondiale, semplicemente non esiste.

Si fanno calcoli di ogni genere e si valutano le reazioni dei mercati, che potranno essere considerate in modo significativo nel lungo termine. Ma la May non sembra volersene curare: da una parte respinge ogni richiesta della Scozia, che rilancia ormai le proprie mire indipendentiste, e dall’altra si lascia andare all’entusiasmo e proclama che questo è uno dei momenti più importanti nella recente storia del Regno Unito. Accenna sì a una relazione profonda e speciale con l’Unione europea, ma in condizioni di assoluta autonomia senza vincoli di sorta.

N°199 mercoledì 29 marzo 2017