Duello americano

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Donald Trump e Hillary Rodham Clinton

Donald Trump è sempre più simile a un gatto dalle sette vite. Sembra fare di tutto per mettersi in difficoltà e le sue battute imbarazzano i suoi stessi sostenitori. Alla vigilia del confronto con la sua diretta rivale nella corsa alla casa bianca sono state diffuse alcune sue affermazioni sulle donne di tale pesantezza da indurre alla dissociazione il candidato alla vice presidenza Mike Pence e la sua stessa moglie Melania. Poco importa che il video con frasi oscene e sessiste risalga a undici anni fa: la impressione è stata vasta e ha dato la misura del carattere dell’uomo; il quale però non demorde e nella sfida con l’ex first lady si difende rinfacciandole le infedeltà del marito Bill. In qualche modo resiste all’attacco e pur perdendo il confronto non ne esce distrutto come in molti prevedevano. Perde punti ai sondaggi, ma rimane saldamente in corsa a un mese dalle elezioni. Donald Trump è sempre più simile a un gatto dalle sette vite. Sembra fare di tutto per mettersi in difficoltà e le sue battute imbarazzano i suoi stessi sostenitori. Alla vigilia del confronto con la sua diretta rivale nella corsa alla casa bianca sono state diffuse alcune sue affermazioni sulle donne di tale pesantezza da indurre alla dissociazione il candidato alla vice presidenza Mike Pence e la sua stessa moglie Melania. Poco importa che il video con frasi oscene e sessiste risalga a undici anni fa: la impressione è stata vasta e ha dato la misura del carattere dell’uomo; il quale però non demorde e nella sfida con l’ex first lady si difende rinfacciandole le infedeltà del marito Bill. In qualche modo resiste all’attacco e pur perdendo il confronto non ne esce distrutto come in molti prevedevano. Perde punti ai sondaggi, ma rimane saldamente in corsa a un mese dalle elezioni.

 

Hillary Clinton si aspettava l’attacco sul fronte dei recenti scandali che l’hanno riguardata e anche su quello delle ben note infedeltà del marito. Ma non è caduta nella trappola e nel momento più critico si è ricordata di Michelle Obama prendendole in prestito una frase ad effetto: quando gli altri volano basso è il momento di librarsi in volo verso l’alto. Tanto le è bastato per entrare nel vivo degli argomenti politici che più interessano sul piano generale e lì è venuta fuori tutta la sua esperienza negli anni vissuti come segretario di stato. Su questo terreno Trump si è difeso come ha potuto, ma ha dovuto scontare la sua totale estraneità alla vita politica prima di decidersi a lanciarsi nell’agone tra lo scetticismo e l’indifferenza degli esponenti del partito repubblicano, che ora assistono increduli alla sua ascesa e se lo ritrovano come proprio candidato alla presidenza Usa.

Il match televisivo si è concluso con un netto vantaggio di Hillary Clinton che nelle prevision conferma il distacco di undici punti su Donald Trump. Tra sabato e domenica il sondaggio Nbc-Wsi dava alla Clinton il 46 per cento delle preferenze contro il 35 di Trump. Una quota residua va agli altri due candidati che non campeggiano nelle cronache ma pure esistono: il libertario Gary Johnson con il 9 per cento e la candidata dei verdi Jill Stein con 2. Dopo il duello della scorsa notte il distacco è salito a quattordici punti, con il 52 per cento alla Clinton e il 38 a Trump. Si tratta comunque di dati provvisori e fino all’ultimo l’esito non sarà mai scontato; proprio le esternazioni più scioccanti di quest’ultimo catturano il consenso di buona parte degli elettori.

N° 32 lunedì 10 ottobre 2016