Doni turchi a San Marino

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Se un illustre epidemiologo ha osservato, di fronte alla nuova insorgenza del Covid-19, che il fenomeno «non spaventa ma deve destare preoccupazione e attenzione», appare ancora più prezioso il dono di dispositivi sanitari donati dalla Turchia «al popolo di San Marino». A suo tempo il segretario di stato Luca Beccari, di fronte alla  minaccia globale del Covid-19, aveva evidenziato che «il governo e le istituzioni della Repubblica di San Marino… si sono appellati alla coscienza collettiva, al senso civico, richiamando i valori della solidarietà sociale per garantire il diritto alla salute, al di sopra di ogni priorità, nell’interesse di ogni cittadino». Conseguentemente il dipartimento affari esteri della Repubblica aveva invitato i propri agenti diplomatici a considerare che, per fronteggiare la grave situazione, «le nostre piccole dimensioni rendono ancor più necessaria l’attivazione di tutti i canali che abbiamo a disposizione per reperire i necessari finanziamenti e la fornitura del materiale sanitario utile agli operatori che affrontano l’emergenza sul campo ogni giorno».

Di qui l’iniziativa dell’ambasciatore presso la Repubblica di Turchia Giorgio Girelli il quale, a fronte di tale appello, si è rivolto al governo turco per il tramite dell’ambasciatore della Repubblica di Turchia Murat Salim Esenli. con il quale ha sempre intrattenuto ottimi rapporti, prospettando di «accertare – a fronte della urgente necessità di acquisire  materiale sanitario per gestire l’emergenza epidemica che ha colpito in modo assai duro la cittadinanza della Repubblica con un numero rilevante di contagiati e di decessi – se sussistano condizioni per reperire donazioni di materiale sanitario e soprattutto di “mascherine” di cui la Turchia è fiorente produttrice» È dunque in tale drammatico contesto che l’ambasciatore Esenli , con attenzione e solerzia, ha efficacemente gestito la richiesta, generosamente accolta dal governo turco che ha fatto pervenire sei consistenti confezioni contenenti più di diecimila «mascherine».

L’ambasciata di Turchia ha organizzato la cerimonia di consegna con particolare solennità, svoltasi in presenza di diversi media turchi. L’ambasciatore Girelli e consorte, ricevuti all’ingresso della ambasciata dall’ambasciatore Murat Salim Esenli e dalla ambasciatrice Evren, sono stati accompagnati nel salone d’onore della sede diplomatica dove l’alto esponente turco, nel rivolgere un indirizzo di saluto al governo di San Marino ed al suo ambasciatore, ha innanzitutto fatto presente come la Turchia sia stata uno dei paesi che ha superato la prima fase della pandemia mantenendo il numero dei nuovi casi al di sotto della propria capacità di trattamento  dicendosi peraltro «lieto di osservare che anche le misure adottate dalla Repubblica di San Marino, sin dalle prime fasi della pandemia, stanno portando dei risultati».

Esenli  rivolgendosi a Girelli ha poi detto: «In linea con questa comprensione ed in risposta alla sua richiesta ho l’onore di consegnare diecimila mascherine per il popolo sammarinese. Ritenendo che il mondo post Covid-19 richiede più solidarietà e cooperazione internazionale rispetto a prima, la Turchia è pronta a fare ciò che le spetta in tale ambito insieme ad altri paesi e auspica di incrementare ulteriormente la sua cooperazione con la Repubblica di San Marino cui rivolge auguri di salute, felicità e continuo progresso e prosperità».

In risposta l’ambasciatore Girelli ha espresso a nome del governo sammarinese e suo personale la più viva gratitudine al governo turco che generosamente ha ritenuto di «tendere la mano» a San Marino donando dispositivi sanitari che concorreranno ad affrontare e combattere la terribile epidemia che ha duramente colpito anche la laboriosa popolazione del «Titano».

«L’ammirevole gesto del suo governo» – ha detto Girelli, rivolto all’ambasciatore Selim – «sottolinea e rafforza gli ottimi rapporti intercorrenti tra i due paesi caratterizzati da relazioni commerciali e culturali. Certo, nella misura consentita tra una grande nazione quale è la Repubblica di Turchia ed il piccolo stato di San Marino. Ma la misura dei valori di solidarietà e di amicizia non è la quantità , ma la qualità. E sotto questo profilo non è segno di immodestia l’accostamento tra i due Stati: ad esempio, la Turchia offre asilo a milioni di immigrati. Ebbene, ai tempi della seconda guerra mondiale, la piccola San Marino, che allora contava appena venticinquemila abitanti, ospitò circa centomila rifugiati che scappavano dalla guerra e dalle persecuzioni. Oggi, la Repubblica si sta attivando per ospitare i minori non accompagnati delle isole Lesbo, Samos e Chio

Ma anche a metà dell’Ottocento venne dato ricovero a Giuseppe Garibaldi braccato dalle truppe austriache dopo la triste fine della Repubblica Romana. Senza quell’evento non è dato sapere se la storia della unità d’Italia avrebbe avuto la felice evoluzione che conosciamo. La linea della ospitalità ha continuato ad essere praticata nel tempo. Ciò si colloca in una tradizione di quasi otto secoli durante i quali San Marino ha coltivato valori di libertà, accoglienza e democrazia. Tanto che Abraham Lincoln, nel 1861, poté affermare: “Sebbene l’estensione dei vostri domini sia piccola, il vostro Stato è nondimeno uno dei più onorati di tutta la storia”. Come non va mai dimenticato che nel secondo dopoguerra la Turchia ha concorso in modo determinante a preservare la libertà per l’intero Occidente, esponendosi in prima linea con la coraggiosa partecipazione alle alleanze che le circostanze richiesero. Basti pensare all’apporto decisivo, convergente con la iniziativa del governo italiano presieduto da Amintore Fanfani, per la soluzione nel 1962 della gravissima crisi di Cuba».

Con riferimento alle parole dell’ambasciatore Esenli. secondo il quale «il mondo post Covid-19 richiede più solidarietà e cooperazione internazionale», l’ambasciatore Girelli ha infine puntualizzato che proprio «per questo, anche laddove non sussistano coincidenze di vedute o insorgano differenti valutazioni sui valori cui l’umanità deve ispirarsi, ritengo che i problemi non vadano gestiti frapponendo muri ma, come sostiene anche una elevatissima autorità spirituale, gettando ponti per alimentare comprensione ed accrescere le aree di condivisione. Questo è il contributo che San Marino ritiene di offrire alla comunità internazionale».

A conclusione della parte ufficiale  dell’incontro, impostato dall’ambasciata di Turchia con un protocollo di particolare riguardo per San Marino ed il suo rappresentante, l’ambasciatore Girelli ha fatto omaggio all’ambasciatore Esenli di un libro sulla storia di San Marino, nonché di due pregevoli monete d’argento (5 e 10 euro) coniate da San Marino nel 2004 per i campionati mondiali di calcio del 2006 dai quali la Turchia fu sì eliminata dopo una sfortunata partita con la Svizzera, alla quale però due anni dopo la nazionale turca inflisse una sonora sconfitta estromettendola dagli europei.

Quindi l’ambasciatore Girelli e la consorte Angela Maria sono statati intrattenuti dal capo della missione diplomatica turca e dalla signora Evren in una lunga e cordiale conversazione nei giardini dell’ambasciata. Dopo il trasferimento del materiale sanitario a San Marino il segretario di Stato per gli affari esteri Luca Beccari ha inviato un messaggio all’ambasciatore Esenli in cui «da parte dei Capitani Reggenti, del Governo e del popolo sammarinese» ha espresso «sincera gratitudine per la donazione precisando che il gesto di solidarietà della Turchia è stato altamente apprezzato». Il segretario di Stato Beccari ha poi concluso il suo messaggio «sinceramente auspicando che le già eccellenti relazioni bilaterali saranno rafforzate nello spirito di una attiva e fruttuosa cooperazione».

U.S.C.

Nella foto: gli ambasciatori Giorgio Girelli e Murat Salim Esenli durante la consegna delle monete di San Marino emesse per i campionati di calcio 2006