Deserto in procura

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Roma, procura della repubblica, venerdì 16 giugno. Il capo dell’ufficio, i suoi aggiunti e sostituti risultano fisicamente irreperibili e le loro sedi inaccessibili, salvo qualche sporadica e lodevole eccezione che consentirebbe di individuare almeno un pubblico ministero di turno, al quale poter fornire informazioni e rivolgere istanze urgenti in ordine alla imminente distruzione o alterazione di elementi probatori di un delitto ipotizzabile in termini di estrema gravità.

La criminalità non va in vacanza e non soffre di intralci formali; non così chi è deputato a contrastarla dinanzi alle insuperabili limitazioni burocratiche, particolarmente rigorose in un caldo pomeriggio di fine settimana per ragioni comprensibili ma non facilmente giustificabili.

Viene segnalata una sola presenza sospetta, documentata dalle telecamere di sorveglianza per un paio d’ore. Da fonti attendibili si apprende che si trattava di un ignaro appartenente al foro locale impegnato nella vana ricerca di un magistrato cui sottoporre il delicato caso.

Non sono noti altri particolari, ma è confermato che il misfatto si consumerà a partire dalle ore 10,30 di domani, sabato 17 giugno, come dettagliatamente esposto all’autorità requirente per le ordinarie e ineludibili vie telematiche.

L’auspicato colpo di scena potrebbe concretarsi in un puntuale intervento degli organi competenti. Ma se il miracolo avvenisse potrebbe scaturirne l’attribuzione a un santo di recente ingresso in paradiso, di cui tuttavia non appare semplice l’individuazione.

Nella foto: Mercurio, protettore di ladri e bugiardi