PER NON DIMENTICARE
A venticinque anni e più dal delitto di Mogadiscio in cui caddero Ilaria Alpi e Miran Hrovatin il gip romano Andrea Fanelli rigetta un’altra richiesta di archiviazione e dispone ulteriori indagini. Il fatto nuovo è che nello stesso tempo il magistrato decide l’acquisizione degli atti relativi alla uccisione del giornalista Mauro Rostagno sei anni prima della collega inviata dalla Rai in Somalia. Il processo di appello a Palermo sui rapporti tra stato e mafia prosegue con la testimonianza del pubblico ministero di mani pulite Antonio Di Pietro, il quale racconta i suoi rapporti con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: non posso dire di essere stato amico loro ma ci incontravamo; c’era bisogno di alcune rogatorie in Svizzera, volevamo trovare la provvista per le tangenti; Falcone mi disse che in Sicilia bisognava fare i conti con un terzo soggetto accanto ai politici e agli imprenditori; Borsellino era convinto che in Italia ci fosse un sistema di spartizione nazionale attorno agli appalti.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Ilaria Alpi
(Dalla Certezza di sabato 5 ottobre 2019)