A ferragosto i ministri degli esteri europei non vanno in vacanza perché si riuniscono nel consiglio straordinario sulle tensioni nel Mediterraneo orientale. Si fronteggiano la Turchia e la Grecia, accomunate dalla appartenenza all’alleanza atlantica come gran parte degli stati dell’Unione ma non per questo prive di contrasti. Ankara è risoluta e lo dimostra attraverso le ferme dichiarazioni di Recep Tayyp Erdogan: le pressioni, le minacce e le sanzioni internazionali non ci faranno desistere dal cercare fonti di energia nelle zone contese intorno a Cipro; sulla questione il nostro paese è nel giusto e continuerà a difendere i suoi diritti usando tutti i mezzi a disposizione. Stessa determinazione dimostra il contestato presidente bielorusso Alexandr Lukashenko, che respinge le offerte di mediazione a cominciare da quella dell’esule Svetlana Tikhanovskaya che si era rivolta fiduciosa a Bruxelles: non cederemo a nessuno, non abbiamo bisogno di alcun governo straniero né di intermediari.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Recep Tayyp Erdogan