Cartelli in aria

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Ottimi i rapporti con l’Italia, non sono mai stati così buoni: con queste parole Donald Trump ha accolto alla Casa bianca l’ospite Sergio Mattarella, il quale riferendosi alle crisi in atto ha espresso l’augurio che sia possibile trovare un confronto collaborativo che eviti una spirale di ritorsioni. Poi si è arrivati allo spinoso problema dei dazi e il tycoon è stato a modo suo comprensivo: non vogliamo essere duri con l’Italia, che crede di avere avuto un ruolo minore rispetto alla Francia o alla Germania. L’orgoglio ferito ha spinto il presidente della repubblica a sottolineare che l’Italia resta il quinto contributore della Nato e il secondo dopo gli Stati Uniti in termini militari. A palazzo Madama l’argomento dei dazi americani destinati a colpire le nostre imprese infiamma i senatori leghisti che se la prendono con il premier Conte: lei è falso come il parmesan, tuona Simone Bossi. Il concetto viene ribadito sventolando dei cartelli: inevitabile una breve sospensione della seduta.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Trump e Mattarella alla Casa bianca