Si vota in Iran per il rinnovo del parlamento: le operazioni richiederanno dieci ore, prolungabili in caso di sovraffollamento ai seggi. L’ipotesi appare peregrina, stando almeno alle previsioni di segno contrario: una larga astensione favorirebbe le forze conservatrici che riprenderebbero la maggioranza assoluta, mentre quelle riformiste hanno disertato la campagna elettorale. Scarsa in Italia l’attenzione al referendum costituzionale di primavera, per il quale è indifferente il dato dei votanti non essendo necessario alcun quorum di validità: un solo voto favorevole in più rispetto ai contrari renderebbe definitivo il ridimensionamento quantitativo delle camere che, venendo private di un terzo dei loro attuali componenti, diventerebbero meno rappresentative della popolazione. In primo piano c’è il governo: il presidente Conte, invitato da Salvini a preparare gli scatoloni e da Renzi ad accettare un incontro chiarificatore, sta predisponendo l’agenda operativa per i prossimi tre anni.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: una elettrice iraniana