Altro che tramonto triste per il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti. Saranno in discussione le sue scelte e responsabilità in sette anni e mezzo di mandato, ma quanto a riconoscimenti non si può dire che non gliene siano stati tributati. Oltre al Nobel per la pace conferitogli sulla fiducia, varie istituzioni hanno gratificato il presidente, che tra l’altro è avvocato e professore di diritto costituzionale. L’ultimo è il Grammy Award, che Obama vince per la seconda volta. Mentre si fa il consuntivo della sua duplice presidenza, la campagna elettorale si fa incandescente negli Usa tra il repubblicano Donald Trump e la democratica Hillary Clinton. I toni sono sempre accesi e i sondaggi, che per ora danno un lieve vantaggio alla ex first lady, restano comunque incerti. Non mancano i colpi bassi, tra cui la ventilata preferenza manifestata da Putin a favore di Trump, che per questo solo fatto viene sconsigliato dai suoi avversari. Dall’altra parte Hillary Clinton non gode di larghe simpatie, ma le qualità personali, in una visione generale, alla fine cedono alle prospettive politiche.