OGGI CINQUE ANNI FA
La camera dei rappresentanti decide la messa in stato di accusa del presidente Usa Donald Trump, il quale se la prende con la sinistra radicale e i fannulloni democratici: non ho fatto niente, questo è un attacco all’America e al partito repubblicano. Sarà questo con tutta probabilità a salvarlo, disponendo della maggioranza al senato cui spetta l’ultima parola. La speaker della camera, la democratica Nancy Pelosi, era stata inflessibile: Trump ha abusato dei poteri del suo ufficio per ottenere un beneficio politico personale a spese della sicurezza nazionale. Un altro presidente, il boliviano Evo Morales, rifugiatosi dopo le dimissioni in Messico e poi in Argentina, viene colpito da un mandato d’arresto per sedizione e terrorismo. In casa nostra dominano i temi economici, ma torna anche il dibattito sulle riforme costituzionali: il taglio dei parlamentari sarà sottoposto al referendum richiesto da un quinto dei senatori; fino alla pronuncia popolare permane in vigore l’attuale sistema.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Evo Morales