OGGI QUATTRO ANNI FA
Franco Causio aveva solo un sette e lo calò; lo prese con quello di denari Enzo Bearzot, che giocava in coppia con lui, dopo che Sandro Pertini lo aveva lasciato passare. Nell’aereo di ritorno da Madrid tutti e quattro, con la coppa mondiale in vista sul tavolo, si cimentavano in una partita a carte, ma il presidente, di cui ricorrono i trenta anni dalla scomparsa, non gradì quella uscita e se la prese con Dino Zoff, salvo ad invitarlo un anno dopo al Quirinale con un telegramma ora conservato come un documento sacro: vieni a trovarmi, giocheremo a scopone e cercherò di non fare più gli errori che mi hai giustamente rimproverato. Le cronache sportive si intrecciano purtroppo con fatti di altra natura: in via precauzionale per l’allarme sanitario si stanno rinviando alcuni incontri di calcio a partire dalla Lombardia, dove il governatore Attilio Fontana, d’intesa con il ministro della salute Roberto Speranza, sospende le manifestazioni ludiche e ogni forma di riunione in luogo pubblico.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Pertini con Bearzot, Zoff e Causio