L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea non è del tutto scontata. A rimettere in discussione il referendum sulla Brexit è Tony Blair, che è stato primo ministro con tre mandati consecutivi. Ha sostenuto che ci potrebbe essere un modo per ribaltare il risultato: un voto in parlamento, una elezione generale o anche un nuovo referendum per verificare se il popolo abbia cambiato idea. La partita si sta giocando sul tavolo delle trattative sull’accordo con Bruxelles circa le condizioni dell’abbandono definitivo, per il quale il tempo stabilito è di due anni. A bruciare queste ipotesi è subito intervenuta la attuale premier Theresa May, che ha confermato per il prossimo mese di marzo l’inizio dei colloqui finalizzati alla formalizzazione della Brexit, che a questo punto sarebbe definitiva e diventerebbe irreversibile. La questione non è limitata al confronto politico: risulta che in almeno cinque casi i giudici sono stati investiti del problema sotto vari aspetti. Un po’ come da noi, dove sono attese le decisioni della magistratura sulla validità del quesito referendario costituzionale.
N° 51 sabato 29 ottobre 2016