La ricorrenza del «compleanno» di Gioachino Rossini, nato il 29 febbraio 1792, ma celebrata il 28 perché solo con l’anno bisestile si può cadere nella data esatta, ha avuto quest’anno un calendario di eventi condensati nella «settimana rossiniana» curata dal comune di Pesaro (in particolare il vice sindaco Daniele Vimini e l’assessore Giuliana Ceccarelli) e dalle istituzioni musicali pesaresi. Quattro sono stati i concerti, tutti in streaming dal teatro Rossini. Tra questi, gli «auguri» a Rossini del conservatorio da lui voluto e finanziato ed a lui dedicato.
La direzione del maestro Luca Ferrara, cattedratico presso l’istituto musicale pesarese, è stata, come sempre, impeccabile con applausi però… da remoto! Maria Chiara Mazzi, titolare della cattedra di storia della musica, ha tenuto una apprezzata conversazione sulla «Scoperta di Maria Malvezzi Hercolani», nobildonna bolognese amante della musica e fervente patriota. Era amica di Gioachino Rossini e il 28 febbraio 1845 il compositore tenne a palazzo Hercolani di Bologna una esecuzione dello Stabat Mater, adattato per essere eseguito solo da pianoforte e strumenti ad arco. A conferma degli stretti rapporti intercorrenti va ricordato che il celebre compositore salvò gli Hercolani da un fallimento economico con un ingente prestito. Gli ascolti in streaming sono stati particolarmente copiosi.
Per quanto apprezzabile, tutto però molto diverso dalla atmosfera dello scorso anno quando la banda musicale del corpo nazionale dei vigili del fuoco, diretta dal maestro Donato di Martile, memore peraltro del 150° della scomparsa di Rossini appena concluso, eseguì un brillante concerto dedicato proprio al grande musicista nel teatro che porta il suo nome, luogo per eccellenza della geografia urbana rossiniana. Eravamo già in piena pandemia, ma nessuno dei presenti lo sapeva. Tutti ritenevano che fosse un guaio solo cinese. «San Gioachino» ci ha messo del suo perché a quell’«assembramento» non seguì conseguenza sanitaria alcuna. Vale dunque la pena di rievocare l’evento per il successo ottenuto e per un doveroso omaggio al corpo dei vigili del fuoco che hanno dimostrato, con la loro disponibilità, una encomiabile sensibilità culturale
Singolare anche la genesi della iniziativa dovuta al capo reparto dei vigili del fuoco Tito Cerri, pesarese e operatore di sicurezza al senato, istituzione da me frequentata per motivi professionali, il quale ha attivato il contatto con il direttore della banda Donato di Martile già dal 2000 a capo di essa, quando succedette al maestro Antonio Barbagallo, attuale direttore della banda centrale della marina militare italiana. Di Martile ha al suo attivo, tra l’altro, numerosi concerti eseguiti anche all’estero in vari paesi quali Australia, Canada, Usa, Ecuador, Malesia, Francia, Belgio, Spagna, Ungheria, Slovenia.
Egli dunque mi fece pervenire il programma musicale che sottoposi subito al direttore del conservatorio, Ludovico Bramanti, il quale ne prese atto con compiacimento e soddisfazione. Ricco e assai qualificato il repertorio attinto dalle musiche rossiniane più famose tratte da: Mosè, Tancredi, Marcia per il sultano, Stabat mater, Barbiere di Siviglia, Gazza ladra. Il comune di Pesaro nella persona del suo vice sindaco, dottor Daniele Vimini, prese in carico consistenti impegni operativi mentre il comandante dei vigili del fuoco di Pesaro e Urbino, ingegnere Lorenzo Elia, si è profuso in un efficace ed apprezzato coordinamento logistico gestito con accorta prontezza: la sua azione è stata particolarmente apprezzata da tutti i referenti della iniziativa anche per il tratto signorile che l’ha contraddistinta.
In tutte le fasi dell’evento non sono mancati particolari riguardi tanto del direttore di Martile quanto del comandante Elia per il conservatorio Rossini che a sua volta ha concorso a richiamare l’attenzione su particolari che in tutte le manifestazioni artistiche debbono essere ben puntualizzati per non incorrere in situazioni improprie: sede delle prove dell’orchestra, preparazione e distribuzione dei programmi di sala, inviti, stampa, cerimoniale e così via.
A conclusione del concerto come bis, e prima del Canto degli italiani di Michele Novaro, è stato eseguito l’andante e l’allegro finale dalla sinfonia del Guglielmo Tell. Fuori programma la sorpresa del brano I pompieri di Viggiù di Armando Fragna, colonna sonora della celebre commedia musicale del 1949 con Totò, Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Silvana Pampanini ed altri celebri attori. A quel punto il teatro è «esploso» con rinnovati, vigorosi e prolungati applausi, dalle autorità all’ultimo dei loggionisti. Compito dei vigili del fuoco è quello, soprattutto, di spegnere il fuoco: i bravi orchestrali del maestro di Martile, invece, hanno… infiammato i cuori del pubblico che con grande entusiasmo ha accolto le esecuzioni della banda cui sono stati rivolti vivissimi apprezzamenti per il suo alto livello artistico.
Il conservatorio statale Rossini e l’intera comunità di Pesaro hanno espresso gratitudine al corpo nazionale dei vigili del fuoco il quale, oltre a garantire sicurezza ai cittadini, esprime valori civici e culturali fonte di crescita per tutti gli italiani. Generoso il maestro Donato di Martile che così ha risposto: «Le sue bellissime parole mi riempiono di gioia, per me è stato un onore potermi esibire nel prestigioso teatro Rossini. La ringrazio immensamente per il suo grandissimo contributo che ha dato nell’organizzazione dell’evento, speriamo in futuro di ripetere questa bellissima esperienza. Con stima, amicizia ed affetto, Donato di Martile ». Auspicio fortemente condiviso. Pandemia permettendo.
Giorgio Girelli
Presidente emerito del conservatorio statale Rossini di Pesaro
Nella foto: il comandante regionale dei vigili del fuoco Felice Di Pardo, il direttore della banda Donato di Martile e l’autore di questa cronaca