Poste nel mirino

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Si avvicina l’appuntamento elettorale negli Stati Uniti e il confronto tra i due contendenti alla presidenza si intensifica con crescente asprezza. Nel mirino di Donald Trump, il quale si era spinto ad accennare all’impensabile possibilità di un rinvio del voto, torna a cadere il sistema postale: data l’enorme quantità di schede non richieste ma inviate quest’anno il risultato non sarà mai determinato in modo accurato; gli stati dovrebbero smetterla e chiedere piuttosto alla gente di andare alle urne. Da noi il problema non è stato mai posto: gli italiani che vivono stabilmente o anche temporaneamente all’estero possono votare per il referendum come stabilito dalla legge Tremaglia utilizzando l’apposito plico inviato con busta preaffrancata in modo da assicurare l’assoluta gratuità del servizio. Il termine per la consegna al consolato della scheda votata è scaduto alle ore sedici locali del 15 settembre al fine di consentire lo spoglio in contemporanea con quello che avviene in patria.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Mirko Tremaglia