Alexandr Lukashenko, contro il quale sono stati rivolti gli strali dell’Unione europea sollecitata dalle opposizioni interne rappresentate dall’esule Svetlana Tikhanovskaya, resiste al proprio posto. Durante la visita all’agroalimentare di Dzerzhinsky il capo dello stato eletto per la sesta volta si è espresso in termini chiari: potete criticarmi o no, ma io sono il presidente e perseguirò una politica dura per stabilizzare la situazione nel paese; rivolto ai giornalisti televisivi in sciopero, si è detto pronto a sostituirli con loro colleghi russi espressamente invitati. Negli Usa Donald Trump, prima della riconferma della sua candidatura in Carolina del nord e del ritorno a Washington per il discorso di accettazione, sempre assistito dalla figlia consigliera Ivanka, agita lo spettro dei possibili brogli elettorali a novembre, manifesta la volontà di ingaggiare sceriffi per un controllo di legalità e recluta migliaia di volontari per la più grande operazione di monitoraggio del voto.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Ivanka Trump