Precedute da una serie di arresti di esponenti della opposizione, si tengono in Bielorussia le votazioni che confermeranno Alexander Lukashenko al vertice dello stato, dove si trova ininterrottamente dal novantaquattro. La candidata alternativa Svetlana Tikhanovskaya si rifugia in un luogo segreto temendo per la sua sicurezza. L’esito è scontato e già dalle prime rilevazioni appare plebiscitaria la sesta elezione di quello che è spesso definito l’ultimo dittatore d’Europa; ma le misure repressive non avrebbero impedito alla sua rivale di ottenere quasi il sette per cento dei suffragi. Le attenzioni dell’omologo francese Macron, che certo ha conquistato la carica con libere consultazioni, sono rivolte altrove: promuove la conferenza internazionale per aiutare il Libano dopo la devastante esplosione del quattro agosto; in apertura lancia un appello: il mondo deve agire in fretta e con efficacia per evitare che prevalga la violenza e per rispondere invece alle richieste della popolazione.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Svetlana Tikhanovskaya