Stato di emergenza per sei mesi proclamato in Etiopia per i disordini scoppiati in Oromia e Amhara, dove le proteste antigovernative durano da un anno. La decisione è stata vibratamente criticata dagli Stati Uniti, che considerano autolesionista la repressione dei dissensi. Il portavoce del dipartimento di stato Usa, John Kirby, ha notato che lo stato di emegenza autorizza la detenzione senza un mandato, limitando la liertà di parola e vietando raduni pubblici. Il suo omologo etiope, Getachew Reda, ribatte che nemici stranieri che hanno base in Egitto e in Eritrea fomentano la ribellione puntando a ottenere così dei diritti per l’accesso al fiume Nilo. E aggiunge che gli attacchi che mirano ai civili e alle infrastrutture non possono essere gestiti attraverso l’applicazione della legge ordinaria. L’Unione europea è ferma agli auspici per un dialogo inclusivo in risposta alle rimostranze della popolazione.
N° 43 venerdì 21 ottobre 2016