Lo striminzito vitalizio che aveva ridotto Ilona Staller a rincorrere per via contenziosa il minimo esistenziale, che nonostante la esiguità della somma aveva suscitato chiassose riserve in qualche amplificazione mediatica, non dovrebbe servirle più: sul riconoscimento per lo svolgimento del mandato parlamentare prevale quello per l’attività artistica. La casa d’aste Sotheby’s New York ha accordato alla diva del cinema hard, che vuole destinare parte del ricavato alle famiglie italiane colpite dall’emergenza sanitaria, dieci milioni di dollari, a fronte di una richiesta di ventuno, più due per il suo legale Luca Di Carlo, noto come l’avvocato del diavolo. La contesa era insorta per l’utilizzo non autorizzato di alcune foto dell’attrice nella serie «Made in Heaven», concepita dal marito Jeff Koons per renderle omaggio stimolando l’eccitazione intellettuale. Le opere d’arte sono state esposte in tutto il mondo raggiungendo quotazioni variabili tra gli undici e i quindici milioni di euro.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: Ilona Staller con Jeff Koons