Era il monarca più longevo del mondo, con quasi settanta anni di regno e ottantotto di età. Ha resistito a numerosi colpi di stato (diciannove dal 1932) e tuttora il paese è controllato da un governo di militari. Nonostante ciò manteneva il ruolo di padre della patria, faro di stabilità in un paese diviso e preoccupato. Poco meno di due mesi fa, il 16 agosto, è stata approvata con un referendum popolare la nuova costituzione voluta dai militari al potere: la ventesima negli ultimi ottantaquattro anni. Il primo ministro sarà eletto da 500 deputati e 250 senatori selezionati dalla giunta militare attraverso il consiglio nazionale per la pace e l’ordine. Adesso è morto il re Bhumibol Adulyadej e gli succederà il principe ereditario Naha Vajiralongkorn. Nel frattempo sono stati sospesi gli eventi gioiosi e per un anno, quanto durerà il lutto, avranno tutto il tempo per piangere il dipartito sovrano e per sperare in un futuro, se non radioso per democrazia, almeno propizio sotto l’aspetto economico.
N° 36 venerdì 14 ottobre 2016