Tempi di nomine

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Il secondo governo Conte, entrato in carica all’atto del giuramento, per rimanervi  aveva bisogno della fiducia parlamentare: l’ha ottenuta prima alla camera e ieri al senato con un margine di otto voti sulla maggioranza assoluta. Resta l’ultimo passaggio: la nomina dei sottosegretari che, pur non essendo previsti dalla costituzione, nell’esperienza repubblicana sono una presenza costante e in alcuni casi partecipano senza diritto di voto alle riunioni di palazzo Chigi in qualità di vice ministri. Va ricordato che il numero complessivo dei membri dell’esecutivo è attualmente fissato in sessantacinque e comprende tutti coloro che a vario titolo ne fanno parte. Si completa la commissione europea con la designazione da parte di Ursula von der Leyen dei componenti, uno per ogni paese dell’Unione: affronteranno l’esame del parlamento di Strasburgo cui spetta la parola definitiva. Per la prima volta un italiano, Paolo Gentiloni, viene proposto per gli affari economici e monetari.

Lillo S. Bruccoleri

Nella foto: Bruxelles, la sede della commissione europea