Una estate rovente è stata infuocata con l’ulteriore riscaldamento del clima politico per la crisi di governo innescata dalla sua componente leghista. Le scaramucce gialloverdi hanno portato in primo piano la riduzione del numero dei parlamentari, che potrebbe essere approvata subito ma senza effetti immediati: la nuova composizione delle camere scatterebbe in una legislatura successiva anche a quella che si dovesse avviare con le elezioni anticipate. In mezzo vi sono i tre mesi di attesa per la probabile richiesta di referendum confermativo e dopo la consultazione popolare il cui esito non può in alcun modo darsi per scontato. Ma oggi è giorno della memoria per il primo anniversario del crollo del ponte a Genova e, al di là di ogni retorica, la ferita è aperta come pure i problemi e i laceranti risvolti umani. Il silenzio non è consentito perché la vita continua e la politica non va mai in vacanza. Per adesso sono attese le dichiarazioni nel parlamento di Giuseppe Conte: poi si vedrà.
Lillo S. Bruccoleri
Nella foto: il ponte Morandi