Croazia al bivio dopo il voto

Un altro paese europeo senza maggioranza

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Un seggio elettorale in Croazia. Le elezioni di ieri sanciscono la vittoria del centrodestra, che però avrà bisogno di una coalizione per formare il governo, avendo ottenuto 61 seggi sui centoquarantuno che costituiscono il parlamento

La Croazia, il più giovane componente dell’Unione europea, dopo l’ultima consultazione popolare rischia ancora l’ingovernabilità. Le elezioni politiche anticipate hanno premiato la destra al governo con Andrei Plenkovic, ma nel sabor (il parlamento)  la maggioranza non c’è: potrebbe essere raggiunta con l’apporto dei liberalpopulisti, ma sarebbe molto ristretta. In queste condizioni appare arduo attuare le dolorose riforme richieste da Bruxelles per arrivare a uno stato più efficiente e per liberalizzare l’economia. Sette deputati andrebbero alla coalizione ultrapopulista chiamata «Muro umano», che rifiuta ogni possibile accordo e si appresta a condurre una opposizione dura e intransigente. Ma i veri sconfitti sono i socialdemocratici di Milanovic, che fino a tre mesi fa contavano su una facile vittoria dopo il crollo del governo. Non hanno giovato i toni nazionalistici contro i serbi, mentre i conservatori dell’eurodeputato Andrej Plemkovic si sarebbero giovati proprio dei loro atteggiamenti moderati. Resta l’incertezza sul futuro di questo paese, che si troverebbe in difficoltà simili a quelle della Spagna, dove si è già votato due volte mantenendo un equilibrio precario

N° 4 lunedì 12 settembre 2016