Per sopperire alle impellenti necessità del servizio giustizia, alla fine di agosto il governo aveva approvato un decreto legge, regolarmente emanato dal capo dello stato, che prevedeva tra l’altro la proroga a settantadue anni dell’età pensionabile per i magistrati investiti di funzioni apicali. Immediata la reazione della categoria, che tramite l’associazione nazionale magistrati scendeva sul piede di guerra minacciando uno sciopero. Sembra che lo stesso presidente Mattarella nutrisse delle perplessità prima di avallare e rendere effettivo con la propria firma il discusso provvedimento; ma le difficoltà sarebbero state superate rinviandone la modifica alla sede parlamentare di conversione. Adesso la sesta commissione del consiglio nazionale della magistratura ha denunciato la disparità del trattamento tra i giudici e il plenum si appresta a esprimersi nella stessa direzione.