Capo Verde iscrive nel bilancio una crescita del prodotto interno lordo del 5,5 per cento rispetto a un aumento del disavanzo pubblico del 3,3. Sono state considerate tre diverse priorità: promozione della sicurezza pubblica, giustizia e incentivi allo sviluppo. Un aspetto interessante sul piano formale è costituito dal fatto che il testo, approvato con i soli voti del partito di governo, il movimento per la democrazia (Mpd), ha ottenuto la promulgazione da parte del presidente dell’assemblea nazionale Jorge Santos, in sostituzione del capo dello stato Jeorge Carlos Fonseca impegnato all’estero. Il partito africano per l’indipendenza di Capo Verde (Paicv) ha eccepito la incostituzionalità dell’atto, riservandosi di prendere le opportune iniziative per sostenerne le ragioni.
Rientrato in patria, Fonseca ha però confermato il provvedimento, difendendolo nel discorso di fine anno in nome della stabilità del paese. Nella sua storia recente, l’arcipelago di Capo Verde ha ottenuto l’indipendenza dal Portogallo nel 1975, entrando quasi subito a far parte dell’Onu.
Le condizioni economiche di questo stato africano hanno bisogno di migliorare, come in tutti i paesi dove l’impegno comune è teso a raggiungere standard di vita proiettati verso obiettivi di crescente benessere. Per queste ragioni era nella lista dei paesi meno sviluppati (Lcd) compilata dalle Nazioni Unite e comprendente cinquanta stati; ma ne è uscito nel giugno 2007 ed ha ottenuto per secondo questo risultato, che nel 1994 era stato raggiunto dal Botswana.
Alcune isole erano state scoperte nel 1456 da Alvise Cadamoso e nello stesso anno vi approdarono per conto del Portogallo i navigatori Antonio e Bartolomeo da Noli, che ufficialmente descrissero come disabitate quelle terre. La tradizione vuole che gli arabi e i fenici siano giunti sul posto secoli prima degli europei.
La posizione geografica di Capo Verde ne fa una base perfetta per lo scalo delle navi in viaggio tra l’Europa e l’America; ma questa circostanza è divenuta tristemente famosa per il traffico degli schiavi e il relativo commercio. Nel suo giornale Cristoforo Colombo aveva descritto queste isole come alquanto aride e prive di verde a dispetto del nome, ritenuto per questo ingannevole.
Uno dei fenomeni che affliggono il paese è quello della siccità, che ricorre periodicamente determinando notevoli danni. S pensi che nel 1997 andò distrutto per la carenza idrica l’ottanta per cento dei raccolti. La loro scarsità nel 2002 costrinse il governo a chiedere aiuto all’agenzia dell’Onu per l’alimentazione mondiale (World food programme), ma grazie a questo intervento in cinque anni, come abbiamo notato, Capo Verde ha potuto inserirsi in una posizione meno affliggente di quella attribuita ai paesi meno sviluppati. Adesso, dopo dieci anni, le prospettive appaiono migliori, ma bisognerà attendere una verifica attraverso l’esame della realtà.
N°116 giovedì 5 gennaio 2017